"Telecamera nel bagno delle colleghe", un 37enne assolto anche in appello

La sentenza. L'uomo era stato licenziato dall'azienda di cui era dipendente

telecamera nel bagno delle colleghe un 37enne assolto anche in appello
Benevento.  

Confermata in appello la sentenza con la quale nel luglio 2021 il giudice Graziamaria Monaco aveva assolto, per non aver commesso il fatto, G.V., 37 anni di Pietrelcina, accusato di interferenza illecita nella vita privata. Difeso dall'avvocato Spartico Capocefalo, l'uomo, dipendente di un'azienda energetica, assistita dall'avvocato Marcello D'Auria, era stato chiamato in causa perchè nel 2018 avrebbe installato una telecamera nella toilette riservata alle colleghe di lavoro.

L'apparecchiatura era però stata scovata, comprensibile il timore che fino a quel momento avesse registrato immagini di intimità. Una circostanza che, per fortuna, non si era verificata, probabilmente per problemi tecnici. Zero frame, insomma, ma ciò non aveva bloccato la ricerca del responsabile. I sospetti si erano concentrati sull'allora 31enne, diventando talmente forti da spingere l'impresa a licenziarlo. Con una decisione poi confermata dal giudice del lavoro anche alla luce delle testimonianze raccolte.

Era scattata, parallelamente, anche una denuncia alla polizia da parte dei titolari della ditta, con l'avvio di un'inchiesta sfociata in una richiesta di archiviazione giustificata dalla Procura con l'incertezza relativa all'identità dell'autore. Era invece stato di diverso avviso il Gip, che nel luglio del 2019, al termine di una camera di consiglio, grazie alla documentazione proveniente dalla causa di lavoro, aveva disposto l'imputazione coatta, perchè dagli “atti già acquisiti risultano elementi idonei a sostenere l'accusa”. Da qui il processo di primo grado concluso con l'assoluzione, ribadita in appello.