Ordinanza anti-lucciole, clienti occhio

Il provvedimento del sindaco Mastella

Benevento.  

Una decina di righe date in pasto agli organi di informazione che le hanno prontamente, e golosamente divorate. Dieci righe o poco più per annunciare all'urbe di Benevento il varo di un'ordinanza sindacale contro la prostituzione in strada. Non una novità, analoghi provvedimenti sono già stati adottati in decine di città, con l'inevitabile seguito di polemiche e, in qualche caso, di ricorsi al Tar.

Se ho compreso correttamente, le sanzioni riguarderanno non solo le lucciole che popolano i marciapiedi, ma anche coloro che con la loro domanda aumentano l'offerta del sesso a pagamento. I clienti, dunque; coloro ai quali piace avventurarsi al rione Ferrovia, o a contrada Piano Cappelle, a caccia di 'emozioni'. Bisognerà beccarli in flagranza, i frequentatori.

Basterà notarli mentre si avvicinano dopo essersi guardati intorno, abbassano il finestrino e concordano il prezzo, oppure sarà sufficiente anche il rallentamento della marcia del veicolo che stanno guidando? E cosa succede se tra gli 'interlocutori' scatta solo un segno d'intesa, magari con gli occhi o un gesto della mano?

Evidente l'obiettivo dell'atto firmato da Mastella: dissuadere sia chi esercita il meretricio, sia chi fa ricorso ad esso. Legittimo, ci mancherebbe. Anche se sarebbe importante – ma questo non rientra tra i compiti di un amministratore – scoprire, magari, se a tirare le fila del fenomeno ci sia qualcuno che lo sfrutta. Talmente forte da decidere il destino delle sue 'protette'. Donne che vendono il loro corpo, di nazionalità nigeriana nella stragrande maggioranza dei casi. Una di loro è stata uccisa quindici mesi fa a colpi di pistola. Aveva sgarrato, dava fastidio? A saperlo...

Esp