Lui, il titolare, ha escluso di aver utilizzato quel pesticida contro i parassiti che attaccano le galline (ed i polli) che alleva. Si chiama Fipronil, è l'ennesimo problema con il quale sono costretti a fare i conti i consumatori dopo le contaminazioni scoperte nelle uova e nei prodotti avicoli. Un caso è stato rilevato anche in provincia di Benevento: uno dei due – l'altro nel Napoletano - sui 37 campionamenti eseguiti in Campania.
Nel Sannio c'hanno pensato i veterinari del competente Dipartimento dell'Asl e i carabinieri del Nas di Salerno, che hanno fatto tappa in un allevamento di un centro della provincia, individuato a campione, nel quale le analisi hanno restituito la presenza di un valore di Fipronil che, seppure ritenuto non elevato (0,100 mg/kg), è comunque al di sopra del livello limite (0,005 mg/kg ), anche se inferiore a quello di tossicità acuta (0,720 mg/kg).
Di qui la sospensione ed il blocco dell'attività finita nel mirino, in attesa di ulteriori accertamenti e della definizione delle modalità attraverso le quali si è verificato l'incrocio tra gli animali ed il pesticida. Dall'Asl arriva l'invito ad evitare qualsiasi forma di allarmismo, anche se la notizia è destinata, inevitabilmente, a creare preoccupazione nell'opinione pubblica. In un territorio che vanta un numero tra i più alti in Italia di aziende avicole da carne, non da uova.
Come riportato in altro servizio, il coinvolgimento del Sannio è stato anticipato dall'Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno, con una nota nella quale il direttore, Antonio Limone, ha spiegato che “all'origine del contagio potrebbe esserci un trattamento illecito degli animali o, così come avvenuto in Olanda, una contaminazione ambientale dovuta al trattamento del terreno in assenza di animali”.
Esp