Ufo e dei nel passato, rapimenti alieni, scie chimiche, “cover up”, quest’ultimo l’aspetto più controverso: «Gli Stati mantengono il segreto sugli ufo, e non ci si può spingere oltre, si potrebbe anche rischiare la vita», è il commento dell’ingegnere Ennio Piccaluga, volto noto dell’ufologia, più volte ospite di trasmissioni televisive, che recentemente ha pubblicato il libro Paradigma Marte, nel quale spiega la possibile esistenza della vita sul pianeta, dal quale, notoriamente e film a parte, si pensa provengano i marziani. Ieri a Benevento, si è svolto il convegno organizzato della Cufom del presidente Angelo Carannante, dal nome “Gli alieni sono già qui?”.
Un excursus storico lo ha fatto Paola Tascione, ponendo a confronto due civiltà antiche come quella egizia e precolombiana del Messico, soffermandosi in particolare sui complessi piramidali che sono disposti secondo la costellazione di Orione. «Civiltà lontane nel tempo, che hanno costruito piramidi della stessa altezza, osservando le stelle, e seguendo misure che all’epoca era difficile apprendere con gli strumenti a disposizione. Elementi che fanno pensare ad una intelligenza aliena che le civiltà antiche chiamavano dei», è stato il commento della Tascione.
«I governi continuano a mantenere il segreto –ha commentato Carannante- negli Stati Uniti si è indagato per bene 22 anni. Dal nostro punto di vista, basta un solo caso di ufo non spiegato per dire che si sta parlando di una realtà che esiste».
Lo stesso Carannante ha parlato poi del progetto americano “Blue Book” (letteralmente in italiano: «Progetto Libro Blu») che fu l'ultimo di una serie di studi sistematici condotti dell'aeronautica militare statunitense (Usaf), tra il 1947 e il 1969, sugli avvistamenti di oggetti volanti non identificati (Ufo) nel territorio statunitense e in buona parte delle Americhe e dell'Europa, ai 90mila avvistamenti di Los Angeles nel 1942, fino alle recenti apparizioni. Si è parlato anche del Sannio, con avvistamenti a Benevento, durante la festa della Madonna delle Grazie, Pontelandolfo e Sant’Agata dei Goti.
E poi i famosi casi italiani di rapimento alieno, trattati da Jenny Bosco, come quello di Zanfretta, Amicizia, fino ad arrivare a dei murales di alieni apparsi ad Ascoli Piceno.
Diversi anche gli interventi del pubblico, per una materia, che si sa, anche per gli addetti ai lavori, resta confinata nel campo della possibilità e della credenza, ma che non esclude l’eventualità. «Esistono miliardi di galassie – parlava Margherita Hack in una vecchia intervista tv – non si può escludere che in una di queste galassie ci siano condizioni tali affinché possa essersi sviluppata la vita».
Michele Intorcia