L'atmosfera è ovviamente tesa dopo la quinta sconfitta di fila della Sidigas. Ed allora l'a.d. De Cesare decide di far sentire la sua voce per chiarire la situazione e invitare tutti alla calma: «Ci sono stati degli episodi quindi mi fa piacere spendere due parole. In ordine allo striscione e alle contestazioni: il tifo ha sempre fatto il suo lavoro in maniera egregia perché hanno sempre supportato la squadra in campo dall'inizio alla fine, al di fuori dell'andamento delle partite. Le critiche ben vengano da persone che hanno sempre supportato. Ritengo però sia ingiusto e ingeneroso puntare il dito sul coach. La squadra, intesa come tutte le componenti, sta vivendo un momento non felice ma puntare il dito semplicemente sul coach non è giusto. Ognuno di noi ha le sue responsabilità, anche io mi assumo le mie colpe. Frank svolge il suo lavoro con il massimo impegno e la massima dedizione. Se sarà necessario intervenire sul mercato non ci tireremo indietro e faremo la nostra parte. La sensazione, lo dico non da tecnico, è che in questo momento non sia quello il problema principale. La sensazione è che c'è qualcosa che non funziona. Qualcosa si è inceppato e magari degli innesti potrebbero soltanto mascherare il problema e non risolverlo. La curva e in particolare il tifo organizzato nel momento in cui inizia la partita supporta la squadra. Il successo si ha quando le tre componenti, giocatori, società e tifo, fanno la loro parte. I giocatori mettono il massimo impegno, la società si sforza di fare la sua parte e anche il tifo in questo caso, pur esprimendo delle critiche comunque supporta la squadra a prescindere dai risultati più o meno buoni. La Scandone è al quindicesimo anno in A e alla quinta Final Eight credo che questo sia già un buon risultato. Certo, desideriamo di più, già il fatto che una realtà come Avellino esprime per 15 anni di seguito una società in grado di rimanere per tutto questo tempo in A».
Fra qualche minuto sarà online il video delle dichiarazioni di De Cesare.
