di Marco Festa - Inviato a Ferrara
Più che una conferenza stampa, una lezione di calcio: ad animare le ore che precedono Spal – Avellino è Fabio Capello, che questa sera sarà ospite d’eccezione sugli spalti dello stadio “Mazza” per assistere al posticipo valevole per la dodicesima giornata di Serie B. Gloria del passato estense, una carriera che è perfino superfluo ricordare come allenatore e c.t. di Inghilterra e Russia. Capello, affiancato dalla dirigenza spallina al gran completo e dall’assessore allo sport del Comune di Ferrara, Simone Merli, ha ricordato tanti aneddoti sul suo passato da calciatore degli emiliani, non si è sottratto a numerose domande sul calcio contemporaneo – alcune delle quali poste anche da Leonardo Semplici, in ritiro con la sua squadra - e si è dimostrato disponibile anche quando è stato il momento di parlare dei biancoverdi svelando anche qualche retroscena del torrido sottopassaggio dello stadio Partenio: “Ci ho giocato. Ricordo che prima di una partita, al momento di entrare in campo, un dirigente, di cui preferisco non fare il nome, spense un mozzicone di sigaretta in testa ad un dirigente della squadra di cui facevo parte. Avellino non è mai stato un campo semplice per il calore del pubblico e per la grinta della squadra. Le partite lì sono state sempre delle battaglie perché l’Avellino aveva voglia di mostrare di essere una squadra sanguigna, che allo stesso tempo rispettava l’avversario”.
Applausi per Spal e Avellino riguardo alla linea verde adottata da entrambi i club: “Ci vuole pazienza. Se al primo anno un giovane fa bene devi promuoverlo, altrimenti vuol dire che devi cambiare mestiere”.
Il mister non si sbilancia sulla partita di questa sera: “Voglio solo godermela in santa pace” e boccia nettamente la scelta dell’Avellino e delle altre società che hanno scelto di installare sui propri terreni di gioco un manto in erba sintetica: “Non concepisco l’erba sintetica. Mi sta bene in Russia dove gela costantemente con venti-trenta gradi sottozero. Ad Avellino come ad esempio anche a Cesena si è optato per questa soluzione in modo da consentire al Comune di risparmiare. Mi rendo conto che parlarne da fuori è facile ma sono contrario al sintetico”.