Stadio Partenio-Lombardi: otto anni di documenti al setaccio

Dopo il blitz, convenzione, compensazione e lavori eseguiti al vaglio di Procura e Squadra Mobile

Avellino.  

Il fiato sospeso, ancora una volta. Non c’è pace per l’Avellino, che dopo lo scandalo delle presunte combine relative alla stagione 2013/2014, l’inibizione di 6 mesi comminata al presidente Walter Taccone per via delle ormai note irregolarità nella gestione del settore giovanile, il ritardo nei lavori per l’installazione del manto sintetico, con conseguente inversione di campo del match di Tim Cup contro il Bassano Virtus, e la contestazione dei propri tifosi, che si consumerà nel pomeriggio, all’esterno dello stadio “Partenio-Lombardi”, dove alle 16:30 si gioca il test amichevole contro il Cosenza, è oggetto di un nuovo, preoccupante, caso. Il riferimento è ovviamente, al blitz di ieri mattina, a Palazza di Città, da parte della Squadra Mobile, che ha sequestrato una massiccia mole di documenti riguardanti i rapporti tra comune e società biancoverde. L'attività di verifica è coordinata dal procuratore aggiunto Vincenzo D’Onofrio, che ha dato mandato di acquisire l'intera documentazione riguardante “Le relazioni amministrative, contabili e autorizzatorie tra Comune e società U.S. Avellino – come dichiarato dal capo della Squadra Mobile Castello – che riguardano sia la convenzione che i lavori effettuati”. 

Una attività di verifica che parte dal 2009 e arriva fino allo scorso giugno quando sono stati affidati i lavori per il rifacimento del manto in erba sintetica. Una visita a sorpresa, quella degli agenti della mobile, durata 4 ore; molto probabilmente frutto di una segnalazione in cui si faceva riferimento ad una gara d'appalto vinta da una ditta di Caserta. L'indagine mira ad accertare la regolarità degli atti nell'intera gestione dello stadio e se davvero siano stati corrisposti tutti i canoni al comune in base alla convenzione stipulata nel 2013. In Comune bocche cucite: tra personale in ferie e diplomatici no comment non trapela niente mentre la Società biancoverde, nelle persone del presidente Walter Taccone e del vice presidente Michele Gubitosa ha fatto sapere di non essere al corrente di nulla. E in effetti al momento non figurano indagati, ma l'indagine stessa sembra solo all'inizio. E così Avellino e l'Avellino vengono travolti dall'ennesima vicenda giudiziaria.

Marco Festa