Sono iniziati oggi gli interrogatori degli indagati nel nuovo scandalo che ha travolto il mondo del calcio. Dopo essersi difesi attraverso i media i primi ad essere ascoltati sono stati Luca Pini e Millesi. Le accuse possono variare dall'illecito sportivo all'omessa denuncia come nel caso di Pisacane e Seculin che non avrebbero partecipato alla combine, senza però andare dalle autorità a denunciare i fatti. Intanto l'inchiesta si allarga ed emergono nuovi particolari. Nel mirino ci sono infatti altre 4 partite giocate in quella stagione, e tutte con protagonista l'Avellino: con il Cesena (2-0 per i romagnoli), lo Spezia (2-0 per i biancoverdi), il Trapani (3-3) e il Padova (2-1 per i veneti).
Inoltre le puntate sulle partite sarebbero state frazionate in tante giocate dagli importi bassi - per non superare la soglia di mille euro a vincita, che richiede di identificare il giocatore - piazzate poi in più agenzie del napoletano . È così che i “Vanella Grassi” riuscivano ad aggirare i controlli di bookmaker e Monopoli di Stato sul giro di scommesse e gare truccate. L’indagato Antonio Accurso nell’interrogatorio racconta cosa accadde in uno degli incontri tra camorristi e giocatori. Un passaggio chiave è questo : «Izzo rimase sorpreso alla vista del Millesi e poi mi disse in privato: “Avete preso il pezzo potente, è lui che comanda tutto lo spogliatoio”». Una frase che forse aveva fatto sentire più sollevato Izzo dal compito richiestogli. E che ha di sicuro fatto scendere in campo il più deciso Millesi. Nel frattempo in città cresce l'indignazione tra i tifosi avellinesi.
Marco Festa