Vietato abbassare la guardia. È fin troppo esperto Attilio Tesser per cadere nella tentazione di cullarsi sul punto conquistato sabato scorso a Vercelli; per ritenere archiviato il discorso salvezza. Quattro giornate alla fine del campionaato. I cinque punti di vantaggio sulla zona play-out restano un margine rassicurante per l'Avellino, ma bisogna continuare a muovere la classifica per evitare brutte sorprese. E allora, sotto con l'inaffondabile Virtus Lanciano: sette punti di penalizzazione, nessuna voglia di mollare. Domani (ore 15) al “Biondi” l'imperativo si chiama continuità: «È una partita importante come tutte le altre, ma è chiaro che avvicinandoci alla fine del campionato i punti pesano il doppio, soprattutto se sfidi squadre che ti sono dietro in classifica - ha esordito in sala stampa il tecnico di Montebelluna -. Non si tratta di caricare di responsabilità la squadra, piuttosto si tratta di essere responsabili e disputare una gara di grandissima concentrazione, determinazione e, aggiungo, fiducia in noi stessi». Nessun recupero in extremis: fuori Castaldo, Rea, Pisano e Tavano. Davanti spazio a Joao Silva e Mokulu con Insigne a supporto. A centrocampo non ci sarà l'ex Paghera, squalificato: largo al ritorno di Arini. Ai suoi lati D'Angelo e Gavazzi. In difesa riecco Jidayi al fianco di Chiosa; Visconti a sinistra e Biraschi largo a destra. E Tesser, smorza a monte le polemiche per il suo impiego da terzino destro: «L'ho provato di nuovo in questo ruolo dove ha fatto male solo in casa contro il Cagliari: se se la sente giocherà lì. In qualsiasi squadra del mondo i centrali vengono adattati come cursori di fascia, non vuol dire schierare un giocatore fuori posizione».
Marco Festa