Avellino, Taccone "fissa il prezzo" e replica allo striscione

Il patron pronto a vendere, ma a determinate condizioni. Novità sulle condizioni di Toscano

Avellino.  

 

di Marco Festa

La scaramanzia sarà pure roba da miscredenti, ma il 17 novembre dell'Avellino ha regalato una giornata tra ritmi frenetici e imprevisti di ogni genere. Poco prima della mezzanotte è comparso uno striscione sotto casa dell'amministratore unico Walter Taccone, a firma della Curva Sud. "Chiedi una tregua, prometti una svolta... Taccone, ma la mantieni la parola almeno una volta?", l'inequivocabile messaggio rivolto nei suoi confronti mentre non si può escludere che i metri di testo verde su carta bianca possono essere i primi; l'inizio di una serie di altri striscioni contestatori, destinati al presidente onorario Michele Gubitosa, al direttore generale Massimiliano Taccone ed al direttore sportivo Enzo De Vito.

Società nel mirino e spiacevole fuori programma mattutino: come anticipato da Ottopagine.it, il tecnico Domenico Toscano è stato portato d'urgenza al pronto soccorso dell'ospedale Moscati di Avellino per via di un fastidioso calcolo renale, che i medici stanno provvedendo a fargli espellere. L'allenamento pomeridiano è stato diretto dal vice del trainer calabrese, Michele Napoli.

Oggi era pure il giorno summit sulla questione del contenzioso relativo al “Partenio-Lombardi”, alla presenza del numero uno della Lega Serie B Andrea Abodi, scappato via in fretta e furia dal tavolo tecnico per via di un impegno a Milano. Prima dell'inizio del dibattito, che ha sancito la volontà del club e dell'amministrazione locale di procedere alla ridefinizione dei crediti e dei debiti rispettivamente vantati, con la possibilità di rivedere la convenzione d'utilizzo firmata nel 2013, lo stesso Walter Taccone ha commentato così lo striscione di cui sopra: “Mi spiace molto. I tifosi ovviamente sono liberi di fare e dire quello che vogliono, così come di esporre striscioni. Ma allo stadio, non sotto le case sbagliate."

Il patron ha anche risposto a chi gli chiedeva lumi circa un suo evantuale disimpegno: “Se c’è qualcuno che vuole il mio passo indietro, che si presentasse offrendo la propria disponibilità a rilevare le quote societarie. Si parte da una base di sei milioni di euro per l’acquisto del pacchetto delle quote. Non ho ricevuto nessuna offerta da D'Agostino. Percassi? C’è solo collaborazione tecnica. Fino a quando ci saremo, si farà come diciamo noi."