di Andrea Fantucchio
“Sull'azienda di Arcella che ha subito il sequestro dei rifiuti da parte della Procura, ho appreso come tutti che c'erano delle irregolarità. Qualche mese fa ho provveduto a fare una diffida allo stesso stabilimento in seguito seguito alle segnalazioni dei cittadini: arrivava una puzza insopportabile nel centro abitato intorno. Mi fa piacere ci siano dei controlli in corso perché fanno parte dei doveri di ognuno di noi: istituzioni e enti preposti. Poi ci vuole comunque equilibrio e non scadere in luoghi comuni o facili allarmamismi”. Valentino Tropeano, sindaco di Montefredane, si esprime sull'indagine della Procura nella Valle del Sabato. E fa il punto sui piani futuri delle istituzioni locali sul tema dell'inquinamento ambientale a partire da un investimento di dodici milioni di euro che spiegheremo.
Sindaco, ieri c'è stato il sit-in dei comitati davanti alla Prefettura di Avellino. Poi l'incontro con Sessa che oggi ha parlato anche ai microfoni di Ottochannel. Cosa state facendo voi, primi cittadini della Valle del Sabato, per contrastare l'emergenza ambientale?
“Lavoriamo su due fronti. In primo luogo fra due settimane è previsto un nuovo tavolo tecnico che seguirà quello dell'ultima volta. Individueremo con una gara d'appalto l'ente privato, affiancato dall'università di Napoli Federico II, che dovrà realizzare i controlli sul territorio e darci finalmente dati certi e inequivocabili. Poi c'è il discorso dei fondi di rotazione destinato alla riqualificazione territoriale proprio della Valle del Sabato”.
Di questi fondi parlò ad Ottopagine anche il sindaco di Chiusano San Domenico, Carmine De Angelis. Ci spieghi i piani destinati alla Valle del Sabato. Andando nel dettaglio: quante risorse economiche verranno impegnate e quanto tempo ci vorrà?
“Avellino, Montefredane, Prata Principato Ultra, Preatola, Atripalda e Aiello del Sabato, hanno presentato una richiesta di dodici milioni della Regione. Per dicembre dovremmo avere la risposta. Il piano proposto prevede i controlli epidemiologici da eseguire sul territorio e una riqualificazione più ampia. A partire dalle infrastrutture, in particolar modo i collegamenti viari. Senza dimenticare la prevenzione per i dissesti idrologici. Siamo fiduciosi che la Regione possa dare un supporto concreto alle esigenze che il nostro territorio deve soddisfare”.
Sindaco, a nostro avviso la manifestazione di ieri da parte dei cittadini ha messo ancora in luce il loro desiderio di occuparsi in prima persona del territorio in cui vivono, superando le amministrazioni locali. Non crede sia il caso di cercare un confronto con i cittadini stessi per riconquistare la loro fiducia?
“Credo che come amministratori, almeno per quanto mi riguarda, siamo molto vicini e molto attenti alle esigenze dei cittadini. In estate mi svegliavo in piena notte per le segnalazioni sulla puzza nella Valle del Sabato. O anche contattandomi sui social, per citare gli esempi relativi alla quotidianità, è possibile avere una mia risposta. Per la questione ambientale, credo che siano state le associazioni a tagliare i ponti nei nostri confronti. A causa forse di spiacevoli esperienze passate. Ma bisogna capire che siamo tutti sulla stessa barca. Noi non respiriamo certo aria più pulita dei cittadini, quindi è inutile farci la guerra. Io non ho interessi presso alcuna azienda, però come amministratore il mio compito è trovare una mediazione adeguata fra tutti i cittadini. Se io dovessi fare il sindaco per dire solo, “chiudiamo le aziende”, sarebbe tutto più facile. Per le associazioni è semplice dichiarare, “non vogliamo chiudere le fabbriche”, e poi utilizzare slogan come la valle dei tumori. Noi non possiamo farlo.
Si riferisce ad un allarmismo a suo avviso troppo diffuso?
“Capisco che i cittadini vogliano risposte chiare sullo stato di un territorio che abitano. Ma usare appellativi come la "Valle dei tumori" o "Valle dei veleni", senza ancora avere contezza sui dati dell'inquinamento e soprattutto sull'incidenza delle emissioni inquinanti sull'insorgere dei tumori, significa danneggiare ad esempio le realtà produttive del territorio. Nella Valle del Sabato si produce il fiano, eccellenza conclamata della provincia irpina. Parlare di tumori e veleni significa ferire al cuore anche queste produzioni. Penso a mia moglie che non compra più le mozzarelle di bufala che vengono dal casertano. E a torto: infatti, a fronte delle poche mozzarelle contaminate, ce ne sono tante altre che non riscontrano agenti inquinanti. Ma chi lo va a dire ai cittadini? E ai produttori? Ci vuole sensibilizzazione ma anche proporzione in ciò che si dice. Poi, un conto è se l'allarme lo lancia la signora Maria, ma se a parlare sono dei professionisti di settore il discorso è davvero grave”
Grazie sindaco
“A lei”