Vento in Poppa. Ma sul vascello ci sono solo Barbanera

In attesa della giunta ecco i papabili. Con fatti e misfatti finora. Show da morire dal ridere

Ogni riferimento a fatti e cose accadute nello scorso consiglio comunale ad Avellino, è voluto e per niente casuale. Un continuo brodino di quaglie e vecchi capponi che come palle da tennis impazzite saltellano da un lato all'altro del campo.

Avellino.  

 

di Andrea Fantucchio

Per il titolo, ogni riferimento a fatti, persone e cose accadute nello scorso consiglio comunale ad Avellino, è voluto e per niente casuale. Ma non si senta messo in mezzo il consigliere in questione, Nicola Poppa, che ha svolto, e ci mancherebbe, la sua funzione legittimamente: esprimendo un voto sul bilancio. Nel caso specifico favorevole a meno di quindici giorni di distanza da un altro parere, sempre il suo a meno che Poppa non abbia un sosia e abbia mandato l'altro a votare, decisamente differente. 

Ma si sa, la politica o meglio il surrogato che spesso da queste parti ci propinano, è un continuo brodino di quaglie e vecchi capponi che come palle da tennis impazzite saltellano da un lato all'altro del campo. Mentre altre palle, diciamo ad effetto ma non ben calibrate, sono destinate all'opinione pubblica. Per sviarla? Ma non scherziamo. Questa solfa che la massa, se poi una massa esiste, sia stupida, non la beve nessuno. Tutt'al più l'opinione espressa dalla massa, in soldoni i voti, troppo spesso viene svenduta con leggerezza senza pensare al dopo. Ma questa è un'altra storia.

(Clicca sulla foto di copertina per guardare il servizio video realizzato per Ottochannel dal collega Angelo Giuliani)

In attesa che la massima intellighenzia cittadina trovi con la riunione dei capi gruppo  prevista oggi l'ennesimo topolino da partorire, la certezza è che quello che verrà non sarà un futuro differente per Avellino perché, matematica ci insegna, cambiando l'ordine dei fattori i risultati non cambiano. E quelli che hanno condotto alla riconferma di Foti sono sostanzialmente i medesimi che in questi tre anni ne hanno legittimato, nella forma, la permanenza, ma delegittimato, nella sostanza, l'incidenza politica.  E' nell'iperframmentazione di interessi personali tutti da accontentare che è racchiuso l'immobilismo spesso reiterato del sindaco. Anche quest'ultimo prestito politico (i favori si fanno e ricevono gratuitamente) si porterà dietro cospicui interessi. 

Escludendo i nomi da riconfermare: dovrebbero essere sicuri della permanenza almeno Costantino Preziosi e Elena Iaverone, quest'ultima privata della delega alle finanze. Ci sono i salvatori da accontentare: dameliani e scelta civica che con i propri voti hanno assicurato la permanenza a Foti e ora aspettano la dovuta riconoscenza. E non va dimenticato lo spinoso rebus da dirimere che riguarda il consigliere d'opposizione Preziosi che oggi pomeriggio terrà una conferenza stampa.

Preziosi probabilmente, come vi avevamo anticipato, dovrà scontrarsi con un'evidenza chiara in vero un po' a tutti da tempo: quel suo bel progetto di super giunta con super assessori è destinato ad accartocciarsi su se stesso. Per tenere in piedi una simile baracca, quale il comune oggi è, o volendo rubare le parole di Giancarlo Giordano, una bancarella, la logica sarà tutt'al più quella dell' "aggiungi una poltrona (pardon posto) a tavola, che un piatto per te sempre ci esce".

E di piatti, oltre agli assessorati in questione ce ne sono un bel po': dalla presidenza di Acs, passando per quella del teatro, per citare le due più contestate di recente. Dove però una nave con un simile equipaggio possa approdare questo è impossibile da prevedere. Ci sono troppi barbanera, visibili e invisibili, mentre il Jim Hawkins di turno è sempre lo stesso e l'isola del tesoro sembra più quella di Lost con i suoi sopravvissuti a tutto pronti a tutto, scusate la voluta cacofonia, pur di restare . Ma, d'altronde, finché c'è vento in poppa ...