Pietrastornina, duro attacco contro il sindaco

Al centro della discussione la nomina revocata a De Lisa e Perrotta

Pietrastornina.  

"Il Sindaco di Pietrastornina, dopo aver sostanzialmente perso la sua maggioranza politica ha pensato bene di revocare, a meno di due mesi dalle elezioni, la nomina ad assessore a Giovanni De Lisa e Carmine Perrotta". A dichiararlo sono i due ex assessori che tramite un manifesto spiegano il loro punto di vista riguardo le decisioni prese dal primo cittadino Antonio Turtoro.

"La motivazione ufficiale - si legge - sarebbe da ricondursi a “divergenze in merito all’azione politico-amministrativa da svolgere negli ultimi mesi dell’attuale mandato, con particolare riferimento all’approvazione del bilancio preventivo relativo all’esercizio finanziario 2016. In realtà le motivazioni della revoca sono tutt’altre, dato che non occorrevano certo cinque anni per giungere alla conclusione che le persone che lo avevano rappresentato quotidianamente sul territorio, durante le sue continue assenze, negli  ultimi due mesi di mandato non godevano più della sua fiducia.

Il Sindaco uscente che, durante tutto il suo mandato, non è riuscito a trovare il giusto collante per una squadra di consiglieri che gli si è sgretolata “sotto il naso”, ha pensato bene di riproporre  la sua candidatura a Sindaco agli scriventi, unici superstiti della maggioranza in carica, ancora interessati a proseguire nell’attività  amministrativa. Data l’esperienza pregressa di sostanziale latitanza del primo cittadino, questa proposta  è apparsa anomala e, soprattutto, priva di consistenza perché non sostenuta da un numero minimo di suoi candidati, unico segno tangibile del consenso nell’elettorato. Come se non bastasse, il  Sindaco, in evidente apnea elettorale, ha condizionato il mantenimento delle deleghe all’accettazione della sua ricandidatura. Una gravissima “bricconata” perpetrata dal Primo Cittadino per compiacere i rappresentanti locali del partito del “nonnino di Nusco”. Posta così la questione, non c’è bisogno neppure di chiedersi quale sia stata la risposta e il decreto di revoca degli assessori ne è la migliore testimonianza. Gli uomini liberi, però, a differenza dei burattini, non si lasciano manovrare, soprattutto quando sono spinti unicamente dal perseguimento dell’interesse pubblico… 

La tutela dell’ interesse pubblico impone una guida del paese che sia vera, autorevole, presentabile e non condizionabile, ispirata all’attenzione, all’approfondimento, al buon senso ed al rigore etico e amministrativo e soprattutto dotata di iniziativa. Interesse pubblico che gli assessori revocati hanno perseguito per cinque anni, con impegno e con assunzione di responsabilità enormi, con lealtà al gruppo di maggioranza e con rispetto della volontà degli elettori, fino alla fine e senza esitazioni, permettendo la conclusione della consiliatura nonostante le “forze centrifughe” che spingevano per altre soluzioni.

E’ vero che in politica la riconoscenza non esiste ma almeno dovrebbe esistere la dignità, quella virtù che consiglierebbe, a chi ha perso per strada la maggioranza del suo gruppo di appartenenza,  un dignitoso ritiro dalla scena, invece di  “elemosinare” una candidatura dal gruppo di opposizione".

Redazione Av