Impianto trattamento fanghi, nessuna istanza in regione: battaglia vinta?

Scaduti i termini per la presentazione del progetto, cauto ottimismo nella Valle del Cervaro

Per il sindaco di Savignano: termino scaduti e nessuna istanza. Per Antonio Volpe Comitato "Tuteliamo la Valle del Cervaro: "Il progetto è in preistruttoria e non ci sono documenti allegati"

Savignano Irpino.  

Scaduti i termini per la presentazione del progetto relativo all’impianto trattamento fanghi nella Valle del Cervaro. Nessuna istanza sarebbe pervenuta in regione Campania. A confermare la notizia è il sindaco di Savignano Irpino Fabio Della Marra.

Battaglia vinta? "Pare che non ci siano state istanze presentate. E' questa la notizia. Il termine è scaduto, ieri era l'ultimo giorno per la presentazione delle integrazioni richieste dalla regione Campania dopo il riavvio del procedimento transitato ad interregionale. Dobbiamo solo averne la certezza assoluta. Credo che sia sicuramente un dato positivo. Un elemento che sancisce quello che è stato il percorso fatto fino ad oggi. Un percorso che alla fine ci ha visti tutti uniti per un unico obiettivo che era quello di scongiurare la realizzazione di questo impianto."

Le tappe

Domenica 24 marzo nell'auditorium del comune di Savignano Irpino la costituzione del comitato di lotta contro la realizzazione dell'impianto di trattamento fanghi civili ed industriali con produzione di ammendante compostato e produzione di fanghi essiccati da termovalorizzare. "Tuteliamo la Valle del Cervaro". Massiccia l'adesione. Movimento che agli inizi di aprile acquisia ufficialmente la registrazione ai sensi di legge.

In data 10 aprile 2024 è stata chiesta dal comune di Savignano la chiusura con esito negativo del progetto alla regione Campania.

Lo scorso 19 aprile si è riunita la conferenza dei sindaci irpini e pugliesi. Prima ancora a Bovino il consiglio dell'unione dei comuni Monti Dauni. La battaglia non si è ancora conclusa. Ma non va minimamente trascurata la determinazione del comitato apolitico a difesa della Valle del Cervaro sorto a Savignano Irpino e la forte presa di posizione dei sindaci e amministratorin della vicina Puglia, così come già avvenuto negli anni scarsi per la vicenda di contrada Ischia. Sentra tralasciare la forte pressione mediatica.

"Un dato è certo, non siamo stati fermi, le idee non mancano. Ognuno ha fatto la propria parte. Ci possono essere anche altre strade per impedire che in futuro si possa ripresentare uno scenario del genere. I privati devono imparare a parlare prima con le comunità e poi a proporre i loro investimenti."

La comunicazione indirizzata alla giunta regionale della Campania ufficio speciale valutazioni ambientali e per conoscenza all'Asl di Avellino in data 10.04.2024 relativa all'annullamento del procedimento a firma del sindaco di Savignano Irpino Fabio Della Marra e del responsabile del settore tecnico Enrico Guardabascio. 

"Istanza per il rilascio del provvedimento di Via nell’ambito del provvedimento autorizzatorio unico regionale ex art.27bis D.lgs.152/2006 e ss.mm.ii. relativa al progetto “Impianto trattamento di fanghi civili ed industriali con produzione di ammendante compostato e per la produzione di fanghi essiccati da termovalorizzare da realizzare nel Comune di Savignano Irpino (AV)”. Comunicazione motivi ostativi e richiesta annullamento procedimento:

Il sottoscritto Fabio Della Marra Scarpone in qualità di Sindaco del Comune di Savignano Irpino e Autorità Sanitaria Locale, unitamente al Responsabile del settore tecnico Enrico Guardabascio, con riferimento all’istanza in oggetto, per la quale con nota prot. PG/2024/0158419 del 27/03/2024 codesto Ufficio ha provveduto al riavvio del procedimento dalla fase di perfezionamento documentale ex art. 27bis comma 2 del D.lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. Visto l’art. 216 del testo unico delle leggi sanitarie (Regio Decreto 27/7/34, n. 1265). Visto l’elenco delle industrie insalubri di cui all'art. 216 del testo Unico delle leggi sanitarie (D.M. 5 settembre 1994). Ritenuto l’impianto in oggetto rientrante nel su citato elenco delle industrie insalubri di prima classe;

Visto il secondo capoverso del su citato art. 216 “La prima classe comprende quelle che debbono essere isolate nelle campagne e tenute lontane dalle abitazioni. Atteso che le abitazioni di contrada da Ischia di questo comune risultano distanti solo 100 metri dall’impianto in progetto. Ritenendo le circostanze su esposte ostative alla realizzazione dell’impianto in oggetto ai sensi dell’art. 216 del testo Unico delle leggi sanitarie chiedono l’annullamento del procedimento in oggetto."

La nota tecnica inviata da Comitato “Tuteliamo la Valle del Cervaro” inoltrata a tutti gli organi competenti. Presidente delle regioni Campania e Puglia, capo segreteria del sotto segretario ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, Ettore De Consiliis, sottosegretario di stato al ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica Claudio Barbaro e per conoscenza regione Campania ufficio speciale valutazioni ambientali, regione Puglia sezione autorizzazioni ambientali, Soprintendenza belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino, Comune di Savignano Irpino, Unione dei Comuni dei Monti Dauni. Il progetto secondo Antonio Volpe "è attualmente in preistruttoria e non ci sono documenti allegati"

Progetto per la realizzazione di un Impianto per il trattamento di fanghi civili ed industriali con produzione di ammendante compostato e per la produzione di fanghi essiccati da termovalorizzare, da realizzare nel Comune di Savignano Irpino (AV)- CUP 9802 – Opposizione e richiesta istituzione vincoli ambientali per la tutela del territorio.

Il comitato Tuteliamo la Valle del Cervaro, Premesso che la società in questione ha presentato istanza di avvio del procedimento di Via e Paur per la realizzazione di un impianto per il trattamento di fanghi civili
ed industriali con produzione di ammendante compostato e per la produzione di fanghi essiccati, da realizzare nel Comune di Savignano Irpino (AV), località Contrada Ischia, che l’obiettivo prefissato dal proponente consiste nel realizzare l’impianto di trattamento fanghi in un lotto già in passato interessato da attività produttive che ad oggi risulta essere dismesso. Nello specifico, il capannone di lavorazione ospiterà il trattamento dei rifiuti fangosi, per una potenzialità annuale massima di 60.000 tonnellate totali, oltre 7.000 ton/anno di rifiuto verde strutturante, che il progetto prevede, in sintesi, la presenza di opificio per attività di ricevimento materia prime e trasformazione dei fanghi in fertilizzanti e aree di immagazzinamento, con stoccaggio del prodotto finito. Considerato che: il progetto insiste su un’area ubicata a pochi metri dal Torrente Rifieto e dal Torrente Lavella e Cervaro dall'alta valenza ecologica, oltre ad essere distante a meno di 1 km circa dalla ZSC IT9110032 “Valle del Cervaro, Bosco dell’Incoronata” Regione Puglia, come si può evincere dalle planimetrie: In tutti i siti Natura 2000 (SIC e ZPS) sono vietati gli interventi, le attività e le opere che possano compromettere la salvaguardia degli ambienti naturali, con particolare riguardo alla flora, alla fauna ed agli habitat di interesse comunitario, tutelati ai sensi delle Direttive Europee nr. 92/43/CEE e nr. 2009/147/CE (ex 79/409/CEE), al fine di ottenere un
miglioramento del loro stato di conservazione. Inoltre il lotto ricade nell’ambito di competenza del Piano stralcio di Bacino per l’assetto idrogeologico (Pai) dell’Autorità di Bacino della Puglia ed è soggetto a vincolo idrogeologico; tanto le comunità locali e limitrofe, quanto tutte quelle dell’Unione dei Comuni dei Monti Dauni congiuntamente ad altre associazioni ambientaliste hanno manifestato il totale dissenso e la posizione nettamente contraria rispetto alla proposta inoltrata dalla società concernete la realizzazione, alla localita’ ischia del Comune di Savignano Irpino, di un impianto per il trattamento di fanghi da depurazione ed industriali con produzione di ammendante compostato (ACF) e per la produzione di fanghi essiccati da termovalorizzare alla località Ischia del Comune di Savignano Irpino (AV) e la determinazione
di promuovere ogni azione avversa, anche presso gli Enti sovracomunali preposti.

Vista la Legge Regione Campania 1 settembre 1993, n. 33. «Istituzione di parchi e riserve naturali in Campania» che ai sensi della Legge n. 394 del 6 dicembre 1991, in attuazione degli articoli 9 e 32 della Costituzione, nel rispetto degli accordi internazionali e in armonia con le vigenti leggi nazionali e di attuazione dell'art. 5 dello Statuto regionale, detta principi e norme per l’istituzione e la gestione delle aree protette, al fine di garantire e promuovere, in forma coordinata, la conservazione e valorizzazione del patrimonio naturale della Regione Campania, costituito dalle formazioni fisiche, geologiche, geomorfologiche e biologiche che hanno rilevante valore naturalistico e ambientale;

Vista, altresì, la Legge Regione Campania legge regionale n. 17 del 7-10-2003 istituzione del sistema parchi urbani di interesse regionale emanata al fine di individuare tutte le azioni idonee a garantire la difesa dell’ecosistema, il restauro del paesaggio, il ripristino dell’identità storico-culturale, la valorizzazione ambientale anche in chiave economico-produttiva ecocompatibile soprattutto attraverso il sostegno all’agricoltura urbana, individua, ai sensi della legge 6 dicembre 1991, n. 394, articolo 2, comma 8.
Considerato che l’ipotesi di istituzione di un parco urbano potrebbe interessare soprattutto il limitrofo rudere della famosa fornace ultrasettantenne, che già è stato oggetto di studio ed attenzionato da parte
della Soprintendenza Abap di Salerno e Avellino, anche se gli esisti non sono conosciuti.

Visto il decreto del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare del 31 gennaio 2013 «Sesto elenco aggiornato dei siti di importanza comunitaria per la regione biogeografica mediterranea in Italia, ai sensi della direttiva 92/43/Cee», pubblicato nella gazzetta ufficiale n. 44 del 21 febbraio 2013. Per quanto sopra esposto si chiede a tutti gli enti in indirizzo di attivare, senza indugio, tutti i passaggi necessari a valorizzare e tutelare il corridoio ecologico del torrente Cervaro, mediante l'istituzione di un parco naturale o adeguamento della Zsc It9110032 "Valle del Cervaro, Bosco dell'Incoronata Regione Puglia, idonei per la tutela dell'ambiente e del paesaggio, ma soprattutto per la salute pubblica e l'ambiente.