Roghi a Valle e Manocalzati: il divieto non basta, «Fermateli»

Altri "abbruciamenti", causano innalzamento di polveri sottili. Ancora nessun responsabile fermato

Cittadini costretti a stare con porte e finestre serrate nonostante il gran caldo. Bisogna fermare i colpevoli, o non ne verremo mai a capo.

Avellino.  

 

di Andrea Fantucchio

Nonostante l'ordinanza di divieto contro gli abbruciamenti firmata dal sindaco Paolo Foti, c'è chi continua a bruciare residui di lavorazioni agricole e chissà quali altri rifiuti. Le segnalazioni si susseguono da giorni. Questa mattina un rogo è stato appiccato a Valle, poco distante dal ponte. Colonne di fumo nero hanno investito la zona. Diverse segnalazioni dei passanti che hanno ripreso tutto col cellulare. (La foto di copertina è stata pubblicata sul gruppo Facebook Non sei irpino se dell'amico Luca Del Gaudio)

E' partita la chiamata a vigili del fuoco che sono partiti dalla centrale di via Zigarelli. Un superlavoro quello al quale sono chiamati i pompieri in questi giorni. Anche perché la Regione ha firmato in ritardo il decreto di potenziamento antincendio, di conseguenze niente squadre di supporto fino a Ferragosto.

Operai forestali costretti a restare a casa con i mezzi in garage perché non ricevano l'ok da Palazzo Santa Lucia.

Torniamo alla cronaca.

I pompieri giunti a Valle hanno prontamente sedato le fiamme. Segnalazione simile, in mattinata, anche dal comune di Montefredane. Dove un'ondata di fumo acre ha costretto i cittadini a tenere le finestre serrate.

Non accennano a diminuire neppure gli incendi nella zona del Cretazzo, poco distante da Picarelli. Insomma, il decreto c'è, ma non sembra sortire gli effetti sperati. Anche perché sarebbe necessario prendere i colpevoli.

Spesso passa infatti troppo tempo dalla segnalazione dei cittadini all'intervento delle forze dell'ordine. E non abbiamo di autori di roghi fermati in provincia di Avellino.

Tante proteste. Alcuni commenti raccolti sul web.

«Se non ne fermano nessuno di questi infami, non cambierà mai nulla». «Basta stare chiusi in casa, non ce la facciamo più». 

Insomma, i primi cittadini stanno facendo bene ad attrezzarsi con di decreti di divieto, ora però devono assicurarsi che gli stessi siano rispettati con la costituzione di una task force e l'utilizzo del circuito di telecamere.

Fino a quando i piromani non saranno fermati, infatti, il problema non sarà risolto. E continueremo ad avere cittadini costretti a stare con porte e finestre serrate nonostante il gran caldo. Senza parlare dei rischi per la salute.

Come ci ha spiegato ieri il direttore regionale dell'Arpac, Pietro Vasaturo, proprio i roghi agricoli contribuiscono a «innalzare il livello di polveri sottili nell'aria».

Insomma, l'intervento va fatto e alla svelta.