VIDEO live/Sit in davanti alla Prefettura. Mo' basta davvero

Oltre cinquanta persone con striscioni. Mazza incontra il prefetto.

Massimo Vietri: "Quello che mi sorprende di più è il senso di comunità che queste iniziative stanno esprimendo. A partire dalla marcia contro l'utilizzo dello Stir di Pianodardine come deposito dei rifiuti umidi di tutta l'Irpinia"

Avellino.  

 

di Andrea Fantucchio

(Clicca sulla foto di copertina per vedere il video realizzato per Ottochannel dal collega Angelo Giuliani) "Quello che mi sorprende di più è il senso di comunità che queste  iniziative stanno esprimendo. A partire dalla marcia contro l'utilizzo  dello Stir di Pianodardine come deposito dei rifiuti umidi di tutta l'Irpinia. Eravamo oltre 1500. E quell'attenzione collettiva non è mai  scemata". Massimo Vietri, da sempre impegnato per la valorizzazione e la tutela del territorio irpino, è il primo ad arrivare di fronte alla Prefettura per il sit-in di protesta contro l'inquinamento della valle del Sabato. 

(Tutte le foto nella gallery a fine articolo)

Dieci minuti e il gruppo cresce. Una decina, le signore della Valle sono giunte, donne di tutte l'età e giovani ragazze. Qualche maglia rossa con l'emblematica scritta "Mo'basta". Slogan semplice ma pregno di significato che ha già contagiato Avellino, Manocalzati, Atripalda, Prata Principato Ultra, Pratola, Tufo, Montefredane.

E proprio dai paesi intorno si è riversata tutta la forza d'urto pacifica ma decisa di chi abita la Valle del Sabato. In poco tempo sono già  oltre una cinquantina ad accogliere il dottor Franco Mazza, principale artefice di questa mobilitazione popolare che adessonon si ferma più.

Franco sorride, ci saluta, ha in mano un plico di carte, le speranze della Valle che ormai sta portando ovunque. In quella documentazione verrà consegnata al Prefetto Carlo Sessa ci sono i primi dati raccolti che parlano di inquinamento di polveri sottili e metalli pesanti superiori alla norma. Di una percentuale di tumori decisamente elevata nel territorio della Valle del Sabato.

Il resto lo spiegherà a voce: parlando in primo luogo da cittadini che abita quei territori. Mentre Mazza sale dal Prefetto, fuori chi aspetta con striscioni e cartelli sorride di speranza.

Ognuno di loro racconta la propria storia.

Di chi la mattina si alza con la puzza di immondizia in cucina e va a dormire guardando un cielo coperto da coni di fumo nero provenienti dagli impianti industriali intorno. Il volto deciso di chi adesso ha detto "Mo' Basta"e chiede chiarimenti per sé e per i propri cari. Ottopagine è qui a raccontarvelo. 

Franco Mazza è uscito dieci minuti fa dalla Prefettura e ci riassume quanto si sono detti con Sessa: "Il Prefetto ha dimostrato una prima apertura nei nostri confronti. Presto, ha assicurato, ci saranno dei controlli epidemiologici sul territorio grazie al supporto dell'Università di Napoli Federico II. Poi verrà intrapreso anche un discorso di più ampio respiro che deve coinvolgere la Regione andando oltre le rappresentanze istituzionali locali verso le quali restiamo scettici. Infatti, sui così detti tavoli finora realizzati, siamo sempre molto pessimisti. Continueremo - precisa Mazza - a fare sensibilizzazione e movimentazione in prima linea e autonomamente, come associazione "Salviamo la Valle del Sabato". L'appuntamento ora è a domenica prossima. Atripalda. Non ci fermiamo".

Intanto un'altra buona notizia arriva da Pianodardine. Dove questa mattina i carabinieri del Noe (Nucleo Operativo Ecologico) di Salerno affiancati dai colleghi irpini di Montefredane hanno ispezionato un impianto di Arcella. Un'altra ispezione dopo quella delle scorse settimane che ha interessato lo Stir di Pianodardine. La Procura, insomma, sta indagando incessantemente sulle questioni ambientali che riguardano la Valle del Sabato. I cittadini possono andare oggi a casa con più di un sorriso. Anche se, come anticipato dallo stesso Mazza, è assolutamente vietato distrarsi.