di Simonetta Ieppariello
Rosa Pastena aveva 39 anni quando la fibrosi cistica l'ha strappata alla vita. Lo scorso 12 febbraio la morte. Una ragazza solare, bella, amata da tutti nella sua città Avellino. Rosa viveva e lavorava da anni a Londra. Un sogno realizzato con la sua amica di sempre: sua sorella Teresa. Due donne, una vita insieme, sogni inseguiti e realizzati, impegno, lavoro, ma anche cure per combattere quella malattia sconosciuta ai più: la fibrosi cistica. Rosa era una brillante psicologa e psicoteraupeta. Un lavoro condotto con impegno e talento, ma soprattutto risultato. Aveva aiutato tantissime persone. In tanti ricordano il suo sorriso, quello sguardo aperto sul mondo senza mezze misure.
Ad un mese da un lutto inelaborabile che ha lasciato nel dolore più profondo tantissime persone la sorella Teresa racconta il suo percorso di lotta, impegno e ricerca.
Come sua ultima volontà, Rosa ha espresso il desiderio che organizzassi una raccolta fondi per sostenere la ricerca alla fibrosi cistica.
«Lo scorso 4 e 5 marzo, ho così aperto casa di Rosa per vendere le sue cose. E abbiamo raccolto 21 mila euro, con cui ho adottato il progetto di ricerca più importante, Task Force for Cystic Fibrosis. Per concludere la nuova fase servono altri 80 mila euro. Faccio appello, con un cuore pieno di dolore, alle aziende avellinesi e campane disposte ad adottare questo progetto. Chi fosse interessato può scrivere a teresapast@yahoo.it o contattare la Fondazione Fibrosi Cistica (www.fibrosicisticaricerca.it). Grazie a chi ha già donato e a chi, spero, donerà presto».
Un appello diretto al cuore di persone e a chi guida aziende in tutto il mondo perchè aiuti la ricerca. «Aziende italiane - spiega Teresa - aiutatemi a raggiungere questo traguardo, importante non solo per me, ma per tutti coloro che attendono, con il cuore pieno di speranza, una cura alla #fibrosicistica.
Se insieme sosteniamo la campagna, possiamo porre fine ad una malattia ai più sconosciuta.. Ma solo perchè meno famosa di altre, non significa che porti via persone meravigliose come #Rosa, che non ho mai conosciuto, ma che vedo attraverso gli occhi di sua sorella Teresa Pastena. Mancano ancora molti soldi, quindi se puoi dona di più di quanto hai pensato e se quello che hai penato è niente, dona almeno un po'. Grazie». Questi alcuni dei messaggi postati sul suo profilo facebook.
«Oltre che sorelle io e Rosa eravamo migliori amiche - scrive nella sua lettera affidate alle colonne del settimanale in edicola Gioia, Teresa -. Ci accomunavano tante cose: adoravamo entrambe Londra e portavamo il peso della stessa croce: avendo anche io la fibrosi cistica. Abbiamo cercato di non farci limitare dalla malattia e di considerarla uno stimolo a fare sempre meglio e di più, ogni anno ringraziando di aver spento una candelina in più».