di Andrea Fantucchio
(Clicca sulla foto di copertina e guarda lo speciale di Ottopagine) I comitati hanno presentato i dati dell'inquinamento della Valle del Sabato. Frutto di uno studio autofinanziato dai cittadini. E' venuta fuori una presenza di formaldeide (agente inquinante) superiore ai limiti consentiti dalla legge. E una percentuale di diossina di poco inferiore alla soglia ritenuta pericolosa. Ma, trattandosi di prelievi in campi agricoli, questi numeri devono fare ugualmente riflettere.
La sintesi di quanto emerso dalla conferenza stampa di questa mattina. Organizzata dai comitati per la tutela della Valle del Sabato.
Oltre al dottore Franco Mazza, riferimento del comitato “Salviamo la Valle del Sabato”, erano presenti fra i relatori: Stefano Albanese, docente di Geochimica e Vulcanologia presso L’Università degli Studi di Napoli Federico II, e l'ingegnere Salvatore Picariello, sempre in prima fila al fianco dei comitati ambientalisti.
Ha spiegato Albanese: «I controlli hanno evidenziato una presenza di formaldeide nel terreno superiore alla norma. Fra gli otto e i sedici milligrammi. Il fatto che sia stata trovata nei suoli, fa supporre una concentrazione ancora maggiore nell'atmosfera. La presenza di diossina, nei campioni analizzati, era a limite. Considerando che i prelievi sono stati realizzati in aree rurali, dove si coltivano prodotti agricoli, questi dati devono far riflettere. E spingere le istituzioni a effettuare controlli più vasti e organici».
Il dottor Picariello ha ricordato l'importanza di monitorare il fiume Sabato: «Ormai è difficile considerarlo un corso d'acqua. E' stata ridotta la sua portata. Inoltre gli scarichi inquinanti ne hanno pregiudicato la salubrità».
I cittadini sono accorsi in massa. Presenti anche tanti riferimenti di associazioni che lavorano quotidianamente sul territorio.
Francesco Celli, presidente Info Irpinia: «I dati che abbiamo ascoltato oggi, devono far riflettere le istituzioni. Spingere ad intervenire per realizzare un monitoraggio serio del territorio della Valle del Sabato. La gente che abita quei luoghi, ha già sofferto troppo».
Dello stesso parere Generoso Testa, del “Movimento in difesa del Cittadino”: «Io credo che enti come la Provincia, guidati dal dottor Domenico Gambacorta, debbano dare segnali concreti di vicinanza ai cittadini. Non defilarsi. Spingere affinché siano inserite centraline di controllo permanenti sul territorio della Valle del Sabato».
Franco Mazza conclude chiamando proprio i sindaci: «Oggi abbiamo voluto dare un segnale. I dati raccolti evidenziano quello che abbiamo sempre denunciato. Direi che è ora di mettere da parte i tavoli e concentrarsi sulle reali esigenze del territorio. Noi non ci fermeremo. Ringrazio i cittadini che hanno creduto nel progetto, investendo anche i propri soldi per realizzare i controlli. Ora tocca alle istituzioni».