Agente municipale massacrato di botte: arrestato il branco

Borrelli:” Belve che rischiano di uccidere. Ora resteranno in galera o si farà come al solito?"

agente municipale massacrato di botte arrestato il branco

Arrestato il branco, tra cui il figlio di un boss, che aveva massacrato di botte un agente municipale sulla Domiziana grazie al video diffuso dal deputato Borrelli...

Napoli.  

Coloro che avevano aggredito il poliziotto municipale fuori dal servizio lungo la Domiziana sono stati fermati e condotti nel carcere di Poggioreale. 

I tre sono di Giugliano e Villaricca e hanno tra i 20 e i 28 anni.  Tra essi figura anche un giovane che risulterebbe legato da vincoli familiari a un esponente della malavita dell'area partenopea.

Stando alla ricostruzione effettuata dagli inquirenti, il motivo della violenta aggressione è un sorpasso stradale non gradito. In due, a bordo di due veicoli, avrebbero costretto la vittima a fermare la propria auto senza possibilità di darsi alla fuga. A quel punto, scesi dalle rispettive auto, i violenti hanno iniziato a picchiare brutalmente l’uomo con calci e pugni. Diversi i traumi riportati. Alla vittima, nel corso della colluttazione, è stato anche sottratto il cellulare. 

La polizia è riuscita ad individuare i colpevoli grazie al filmato che è stato consegnato e diffuso dal deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli. 

“Ora ci aspettiamo che i tre se ne stiano per un pò in galera anche se su questo sussistono parecchi dubbi. Se ci fosse la certezza della pena certe cose non accadrebbero con una regolarità impressionante, magari l’ondata di violenza subirebbe un arresto.

Questa gente si sente libera ed in dovere di pestare brutalmente una persona per futili motivi, e dalle azioni che hanno eseguito si vede che non sono certo dei novellini del ‘settore’, saranno degli habitué delle pratiche violente, eppure non si ha nessuno garanzia di vederli a lungo dietro le sbarre.

Deve scapparci sempre il morto, e fortunatamente stavolta non è stato così, affinché si crei un po' di clamore. Un clamore che comunque finisce una volta che la notizia passa in secondo piano “- queste le parole di Borrelli.