Primo maggio amaro per la IIA, gli operai: "Si guarda il dito e non la luna"

"Vogliamo far finta di crederci, va bene, ma la verità è un'altra"

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Una riflessione da parte degli operai

Flumeri.  

Industria Italiana Autobus. Qualche considerazione da parte degli operai attraverso questa nota giunta in redazione e che pubblichiamo:

1) I sindacati insieme ai politici hanno esultato alla riapertura di Iveco a Foggia, stabilimento che occupa un centinaio di persone e che si limita ad ultimare i veicoli prodotti all'estero.
Valle ufita?

2) È chiaro a tutti che il margine di profitto sulla vendita di un autobus è pari a zero, lo è stato per Iveco e lo è per IIA.
Come si può pensare che imprenditori Italiani, di Caserta, Bologna, Frosinone (senza esperienze nel settore) possano investire nella produzione di autobus pur sapendo che si "gioca a perdere"?

3) Nell'attuale compagine societaria di IIA è presente Karsan, grande costruttore di autobus.
Perché non si tenta per un'eventuale aumento di quote tramite accordi commerciali e politici?

4) Leonardo in questi anni ha ricoperto un ruolo passivo e con determinate scelte sbagliate.
deve pagare conto?

La considerazione finale:  

"Vogliamo far finta di crederci, va bene, ma la verità è un'altra. Senza l'impegno di una grande azienda pubblica capace di investire in nuovi progetti e nuove gamne non ci saranno sviluppi positivi per la IIA e questo lo sanno bene i sindacati ma purtroppo si guarda il dito e non la luna."